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1.12 MARZO 2016 MLAC

Museo laboratorio di Arte Contemporanea

Università La Sapienza di Roma

Obiettivo del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea (MLAC) è promuovere, tutelare, studiare, valorizzare e far conoscere l’arte contemporanea, considerata nella molteplicità delle sue forme (visive, letterarie, plastiche, musicali, teatrali, cinematografiche, architettoniche). In questo quadro, il Museo si rivolge non soltanto agli studenti, agli studiosi e agli specialisti, ma anche agli stessi artisti, come pure a un pubblico più vasto, in un’ottica di apertura sempre più intensa e strutturata verso l’esterno, con particolare riferimento sia ad altre strutture affini, (nazionali e internazionali) sia, più in generale, alla dimensione del “territorio”, secondo il progetto culturale espresso dal Polo Museale Sapienza. 

LAC

INDIRIZZO:

 

Piazzale Aldo Moro,5

00185 Roma

 

ORARI:

Dal lunedì al venerdì

14,00 - 19,00

 

INGRESSO GRATUITO

 

 

 

LUCIA CRISCI
PATCHWORK, 2015

Patchwork è un lavoro ispirato alla forma di una coperta matrimoniale composta da immagini prese da riviste, quotidiani, pubblicità, volantini e libri contemporanei cucite tra loro con del filo colorato. La manipolazione e la scelta delle immagini o dei testi sarà puramente estetica, la revisione dell'occhio dell'artista non sarà dare un senso al contenuto delle pagine ma giocare con associazioni di colori e di forme per dare un forte impatto estetico, cosa di cui la comunicazione di massa usufruisce per attirare l'attenzione dei contenuti che in questo caso vengono completamente isolati, stravolti e decontestualizzati. 

GLI ARTISTI

GIUSEPPE GRAZIOSI

WAR, 2015

Si tratta di un lavoro concettuale che indaga la capacità della nostra mente nel cercare di comprendere la dimensione di un numero che rappresenti un campione specifico: in questo caso l’estensione di un numero sinonimo di una tragedia, il numero delle vittime della guerra che si è svolta tra il 2003 e il 2007 in Iraq dove hanno perso la vita 1.221.000 persone. Ma quante sono un milione duecento ventunomila persone? Quanti di loro erano di sesso maschile? Quanti femminile? Quanti bambini? Il libro realizzato dall’artista è composto da 560 pagine, ognuna delle quali è stata riempita in modo ordinato da croci: croci-simbolo di quelle vite perdute che non hanno né un volto, né una fisionomia e che forse solo attraverso un ossessiva ripetizione iconica, quella della croce, l’elemento simbolo della morte in occidente, assumono senso nelle nostre coscienze.

SUSANNE KESSLER

LA BIBLIOTECA DELLA VITA. BOOKLETS. 1982.2015

La «biblioteca della vita» è un work in progress dal 1982. nei primi libri già vi sono schizzi di idee che oltrepassano le immagini bidimensionali. Il libro del 1982 ha per titolo «Forme fluttuanti». Molti libri contengono idee spesso realizzate in grandi opere negli anni successivi. La preziosità di questi volumi è evidente dalle fodere di pergamena che custodiscono la biblioteca, un numero sempre crescente di libri dipinti, arrivato a quota 30. I «Booklets», libretti dipinti con catrame, diventano essi stessi un’installazione lamellata e fluttuante, appesa al muro o pendente dal soffitto.

IL LINGUAGGIO COME SCOPERTA  

A cura di GIULIA TULINO

 

1.12 MARZO 2016    M L A C

 

INAUGURAZIONE 1 MARZO 2016 ORE 18.00

TAVOLA ROTONDA 4 MARZO 2016 ORE 17.00

IL

LINGUAGGIO COME SCOPERTA

Nuove forme di libro d'artista nel XXI secolo

a cura di GIULIA TULINO

Una mostra di libri d’artista può considerarsi un’occasione importante per promuovere gli ambiti più disparati della cultura contemporanea: dal disegno alla scrittura, dal collage all’assemblaggio, dal fotomontaggio al video. E’ una tipologia di manufatto che sprona lo spettatore a guardare l’opera da diversi punti di vista, dando più messaggi contemporaneamente. Gli artisti qui presentati hanno realizzato tipologie diverse di libro d’arte e queste diversità diventano il valore principale per una mostra di questo tipo. Dalla forma tradizionale di libro, al cui interno però le parole sono sostituite da tanti segni uguali o da disegni e ritagli, ad un enorme collage fatto da pagine di libri e riviste per poi assistere a due video proiezioni, una incentrata sulla semantica e sul valore intrinseco delle parole, l’altra che illustra il procedimento usato per giungere al risultato-libro. 

Libro d'artista. Una forma espressiva che nasce molti secoli fa ma che si svincola dalle rigide leggi dell'editoria solo all'inizio del Novecento in Francia. La straordinaria collaborazione tra poeti e pittori diede vita ad meraviglioso connubio tra parola e immagine che andò via via acquistando una sua autonomia per cui il testo venne meno e il libro divenne un vero e proprio oggetto artisitico.

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ALESSANDRO ROSA

MEHR, 2015

Video installazione. La video installazione sarà sviluppata attraverso una doppia proiezione dove, da una parte verranno mostrate immagini appartenenti alla cultura di massa, mentre dall’altra saranno mostrate le relative descrizioni/interpretazioni enciclopediche. L’enciclopedia, libro fondante delle nostre convenzioni semiotiche, rappresenta la sintesi della conoscenza umana, allegoria di una verità assoluta e culturalmente indiscutibile. La video installazione sarà accompagnata da quattro tomi dell’enciclopedia sui quali sono raffigurate delle macchie del noto testo di Rorschach. Il valore del test di Rorschach, elemento ricorrente nella mia ricerca, risiede per me nell’atto interpretativo dell’osservatore rispetto ad un oggetto riconosciuto come intenzionale grazie alla sua specularità. Il titolo di questo lavoro “Mehr” è anche il titolo del brano che accompagnerà l’installazione. In lingua tedesca “Mehr” vuol dire “di più” e il testo del brano fa proprio riferimento alla tracotanza della cultura di massa. L’utilizzo di un brano punk non è unicamente una scelta di gusto personale ma un riferimento all’ultima sub-cultura politicizzata di massa.

VOID

NOISE IS FULL OF WORDS, 2012

“Noise is full of words” è originariamente il titolo di una performance in cui un software di dettatura vocale scrive ciò che comprende da suoni casuali prodotti da una chitarra elettrica, traducendo quindi la massa sonora rumorosa in parole e frasi. Ne risulta un testo surreale che viene poi impaginato e trascritto in un libro.

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